lunedì 8 dicembre 2014

Movimento per la liberazione dei “bambini Bauli”

Quest'anno, la prima pubblicità televisiva natalizia è stata trasmessa a metà novembre. Alla fine del mese arrivano, immancabili come l'evacuazione intestinale, i “bambini Bauli”.
Lo stesso dott. Bauli, in un'intervista televisiva, ha spiegato che nelle pubblicità di solito si mette il nice touch. Lui l'ha tradotto con “tocco gentile”, noi preferiamo “tocco carino”.
Spesso questo elemento è fornito da bimbi. Ma nella pubblicità della Bauli è un tocco melenso, sdolcinato. Da anni questi poveri bambini ammorbano gli spettatori con le loro vocine impostate e affettate che cantano “A Natale si può amare di più... A Natale si può fare di più per noi”. Due contraddizioni: se fanno girare le scatole alla gente con quel ritornello, la predispongono meno ad amare. Secondo: altruismo (amare) o egoismo (fare per se stessi)?
Allora è il caso di lasciar libero corso, invece, all'indignazione per lo sfruttamento dell'infanzia: questi bimbi saltano fuori solo a Natale. Dove li tengono rinchiusi il resto dell'anno?!
Politici, istituzioni, associazioni di volontariato, privati cittadini... tutti si mobilitino per liberare i “bambini Bauli” (e noi tutti)!

Scena del film “Babbo bastardo”. Merman (l'attore Brett Kelly), il bambino coprotagonista, non è un personaggio adorabile?

Nessun commento:

Posta un commento