martedì 5 agosto 2014

Separate alla nascita? (32)

Elisabetta Sgarbi, scrittrice italiana

Sabine Azéma, attrice francese

La matita

Chissà se in futuro si userà ancora quel bell'oggetto che è la matita. Nacque nel 1564 a Borrowdale, nel Cumberland inglese, quando vi si scoprì una miniera di grafite assai pura.

Entrata a una miniera di Borrowdale

Dopo averci marchiato un bel po' di pecore, capirono che si poteva usare per scrivere, e allora sostituì i precedenti bastoncini di piombo.

La prima matita con grafite nota (collezione Faber-Castell)

Sonno alternato


Ormai è nozione nota alle masse la divisione del cervello umano in due emisferi. Però questa divisione non è così netta e facile da individuare per funzioni.
Nei delfini sì, almeno durante il sonno: in alcune fasi, entrambi gli emisferi sono addormentati profondamente, in altre lo è soltanto uno, in alternanza, mentre il secondo mantiene un grado di coscienza che permette al mammifero acquatico la respirazione e la vigilanza necessaria per reagire a un pericolo.

Nell'elettroencefalogramma del delfino sono presente onde da sonno NREM nell'emisfero sinistro e attività di veglia nel destro. Quest'ultima è responsabile della pinna sinistra orizzontale (indicata dalla freccia rossa)

Si potrebbe quasi dire che i delfini dormono “con un occhio solo”, come Tex Willer.

Tex disegnato da Fabio Civitelli

Il compagno di viaggio

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi" (Marcel Proust).

Proust (1871-1922) in auto con Walter Agostinelli (1888-1914)

Dovunque viaggerai, per quanto lontano andrai, non riuscirai mai a lasciare indietro una persona: te stesso. Meglio unirsi a se stesso – prima o poi, quando non si ha più tanto bisogno di fuggire – e magari viaggiare, andare lontano, tutto insieme.


Per i credenti c'è poi un altro compagno di viaggio, che mai è lontano da sé: Dio.
Qualcuno disse che l'uomo è come un flauto attraverso cui Dio soffia una musica costante. 


Sport dis-traente

Che bella scoperta lo sport! Da quando, nel Rinascimento e soprattutto da fine Ottocento, s'instaurò l'abitudine a praticarlo per svago, è stato in crescita costante.

Stampa ottocentesca del principe James, duca di York, con una racchetta da tennis

Racchette da tennis fabbricate nel tardo '800 a uso della corte reale inglese

Il suo nome rivela un motivo di tanto successo: il termine inglese sport è l'abbreviazione di disport (“divertimento”), che deriva dal verbo latino deportare: “portare” “lontano” (de).
Ancora oggi lo sport è usato spesso per questa sua capacità di allontanare, anche da se stessi.

Diverse attivazioni cerebrali rilevate con tomografia a emissione di positroni

L'esempio forse più evidente è la corsa, che sempre più persone praticano. Perché? Ebbene, la corsa effettuata in un certo modo favorisce un funzionamento cerebrale utile, come la produzione degli ormai arcinoti oppiacei endogeni.


Chiaramente è molto meglio questo tipo di dis-trazione rispetto ad altre nocive, come la droga; di più, lo sport della corsa, del nuoto, della bicicletta ecc., può essere molto utile per la salute.
Tuttavia sarebbe meglio cercare di correre non per scappare da se stessi, poiché tanto non ci si lascia mai indietro, quantunque si corra veloci e qualunque sia la musica ascoltata in cuffia mentre si corre.
Viceversa, la corsa e lo sport in generale possono servire a scoprire e suscitare risorse positive dentro di sé (endogene, appunto) e applicarle nella vita quotidiana; anche la consapevolezza semplicemente di averle può essere utile.
Comunque gli automatismi creati da molti sport inducono una astrazione da sé e scomparsa della consapevolezza di sé, ma proprio per questo il corpo agisce in ottima sinergia.

I russi Tatiana Volosozhar e Maxim Trankov s'aggiudicano la medaglia d'oro ai Campionati europei di Sheffield nel 2012

Questa è una differenza con certe attività di palestra che, non a caso, oggi vanno per la maggiore: in esse tutto concorda per dis-trarre il più possibile chi le pratica, anche dal proprio corpo; musica altissima, movimenti semplici e sincopati, grida dell'allenatore... L'obiettivo è non solo pensare il meno possibile, sentire il meno possibile, ma pure evitare i meccanismi più raffinati della “intelligenza” motoria.

Questa foto ritrae un allenamento che con neologismo commerciale si chiama aeroboxe. Quindi dovrebbe essere un misto di aerobica e pugilato (che già di per sé comporterebbe tanto esercizio aerobico). Di solito a questi praticanti non interessa la precisione nell'esecuzione del movimento, gli basta sbattere qua e là senza pensare per un po'. 
Alla faccia delle straordinarie capacità psico-fisiche degli esseri umani, certe volte piace comportarsi da animali inferiori. Cui prodest la persona svagata, perfino svampita?


Da un documentario di Richard Attenborough trasmesso dalla BBC per la serie Life of Mammals

Dis-trazione

Moltissime cose sono dirette a distrarci da noi stessi: droga, alcol, sigarette, pillole, cibo, libri, computer, televisione, sesso, ballo, sport, giochi, musica... Alcune sono dannose e basta, come le prime tre (va beh, l'alcol non è dannoso se lo si usa – nella dose giusta – per disinfettare una ferita); altre sono dannose in certi casi; altre generalmente sono vantaggiose, ma diventano dannose se usate male, come tutto.
“Distrazione” etimologicamente significa una spinta alla separazione. Dunque la distrazione da se stessi è separazione da se stessi: dissociazione, scotomizzazione sono lontane?
Cui prodest la persona svagata, perfino svampita?






Abitudine alla dipendenza?

All'avvento della primavera o dell'autunno, la madre apprensiva dà al bambino un integratore alimentare: “Prendilo, ti aiuta nel cambio di stagione”. Ma ha dieci anni ed è sanissimo, vuoi che il suo fisico non sappia affrontare il cambio di stagione da solo?!
Poi diventa adolescente e la fidanzatina lo lascia: si fa una canna per lenire la tristezza.
Poi diventa adulto e si fa di cocaina per affrontare i ritmi intensi del lavoro.


Non è che sempre si può risolvere una situazione solo con le proprie risorse interiori. Come sarebbe, oggi, l'umanità se non avessimo le medicine? Ma perché cercare fuori quello che si ha già dentro? Tante volte sì ricorre a un aiuto esterno perché è più semplice di quelli interni, senza considerare la possibilità che l'aiuto sia solo momentaneo o perfino ingannevole, perché in realtà peggiora il problema.


Inoltre, le risorse interiori sono gratis. L'integratore alimentare costa dei soldi, la canna costa dei soldi, la cocaina costa dei soldi. Dove sarebbe l'umanità, se nessuno comprasse pillole inutili, cannabis, cocaina, alcolici, sigarette, televisori, apparecchi produttori di musica e tutti gli altri oggetti che servono innanzitutto ad alleviare momenti? Cosa ne sarebbe dell'economia globale?


lunedì 4 agosto 2014

Il dr Spock(ia)

Benjamin McLane Spock (1903-1998) fu un pediatra americano celebre nel Dopoguerra, le cui tesi sull'educazione non autoritaria dei bambini indussero un travisato e deleterio eccesso di permissivismo in tanti genitori.

Il dr Spock

Forse non tutti sanno che il signor Spock (2230-?), mezzo umano e mezzo vulcaniano imbarcato sull'USS Enterprise NCC-1701, è un lontano discendente di Benjamin, cresciuto tanto insensibile e anedonico proprio perché in famiglia hanno sempre seguito le teorie educative dell'illustre avo.

Il signor Spock

Genitori singoli, vacanze doppie

Può capitare che un bambino o ragazzo figlio di genitori separati o divorziati faccia vacanze doppie: una col padre e una con la madre.
Se i due sono sufficientemente abbienti, il pargolo si farà almeno dei bei soggiorni vacanzieri.
Il bambino è gratis?! Cioè, se un genitore single va in vacanza lì, gli regalano un bambino?

Figli "stirati"


Nell'ormai estesa diffusione di separazioni e divorzi, pare che in certi gruppi sociali siano più ricorrenti; stando alle cronache, uno sarebbe il mondo dello spettacolo, col suo codazzo di giornalisti e cosiddetti radical chic.
Capita che un genitore separato sia vittima del senso di colpa perché nota il disagio dei suoi figli e cerchi di compensarlo viziandoli, aggiungendo così danno a danno. Magari si accorge, ogni tanto, di questo vizio e si preoccupa per il loro futuro: se la caveranno nella vita?
Galatea Ranzi interpreta una madre fallita radical chic nel film Caterina va in città di Paolo Virzì (2003)

Probabilmente sì, se il genitore appartiene a un determinato gruppo sociale, come quello suddetto. Dato il loro ceto privilegiato e il giro di conoscenze influenti, non è improbabile che i pargoli sempre “cadranno in piedi”. Per esempio, se il loro disagio psicologico sarà tale da indurli alle cure di un terapeuta, potranno scegliere il migliore. Se non avranno voglia di lavorare, uno degli amici del suo genitore gli troverà comunque un fonte di guadagno ecc.

Alice Teghil (a sinistra) e Carolina Iaquaniello interpretano rispettivamente Caterina Iacovoni e Margherita Rossi Chaillet, due protagoniste di Caterina va in città


Ma quei genitori si preoccupano dei problemi che simili figli potrebbero recare in futuro agli altri, se cresceranno egoisti, altezzosi, cinici, prepotenti...? Si preoccupano, quei genitori, dei figli dei loro figli?
(scena del film Caruso Pascoski di padre polacco (1988): https://www.youtube.com/watch?v=qAinjI5WEx0)
Per limitare comportamenti negativi risultanti da tali personalità, qualcosa potrebbe fare un'educazione morale alta, sin dall'infanzia.


“Nessun uomo è un'isola” (John Donne). La fine di una relazione di coppia è spesso nell'ordine naturale delle cose, come pure una certa dose di disagio dei figli; il senso di colpa qui non è altro che un carico inutile sulla groppa di tutti. Prima di continuare il cammino, si controlli lo zaino e si cerchi di tolgiere, lasciare indietro, quello che non serve. 

Antipatici radicali?

Mino De Santis, Radical Chic

Radical chic è un'espressione idiomatica mutuata dall'inglese per definire gli appartenenti alla ricca borghesia e gli snob provenienti dalla classe media che, per seguire la moda, per esibizionismo o per inconfessati interessi personali, ostentano idee e tendenze politiche affini alla sinistra radicale (come il comunismo) o comunque opposte al loro vero ceto di appartenenza.
Un atteggiamento frequente è l'ostentato disprezzo del denaro, o il non volersene occupare in prima persona quasi fosse tabù, quando in realtà si abbia uno stile di vita improntato al procacciamento dello stesso con attività che, quando osservate in altri, un radical chic non esiterebbe a definire in modo sprezzante, come volgarmente lucrative.


“Inoltre tale atteggiamento sovente si identifica con una certa convinzione di superiorità culturale, nonché per l'ostinata esibizione di tale cultura 'alta', o la curata trasandatezza nel vestire e, talora, per la ricercatezza in ambito gastronomico e turistico; considerando insomma come segno distintivo l'imitazione superficiale di atteggiamenti che furono propri di certi artisti controcorrente e che, ridotti a mera apparenza, perdono qualsiasi sostanza denotando l'etichetta snobistica” (da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Radical_chic).
Vista simile definizione non certo lusinghiera, si capisce perché radical chic sembra proprio un insulto, e praticamente a nessuno che lo è piace sentirsi definire tale; un po' come “cornuto”, insomma.

Cercando su Google un'immagine per radical chic, ne è comparsa una di Marco Travaglio sulla copertina di Vanity Fair. Si sbaglierebbe a pensare che il collegamento è logico; viceversa, la foto c'era perché il giornalista affermò di odiare i radical chic.

La foto citata, dell'aprile 2011

Pur considerando che talvolta le persone a noi più invise sono quelle che mostrano di avere qualche nostro stesso difetto.

Credulità al potere?


Un razionalista potrebbe chiedersi perché, con tutto il progresso del sapere, sono ancora così diffuse istituzionalmente le pratiche pseudoscientifiche.
Ciascuno a suo modo, i due libri Occulto Italia di Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli, e La casta dei radical chic di Massimiliano Parente forniscono uno spunto possibile e più o meno condivisibile alla risposta: perché queste pratiche sono appoggiate da gruppi di potere. A loro volta, motivi possibili di questo appoggio sono descritti dai tre autori.

Nel settembre 2011 Del Vecchio (a sinistra) e Pitrelli vincono il Premio Estense per il libro Occulto Italia

Massimiliano Parente dialoga con Gianluca Nicoletti sui radical chic

Arguta la definizione di Parente: “È la medicina alternativa, ma alternativa a che cosa? Alla scienza”.

Guidatori svegli – Oppositori contraddittori: i dentrostrada

C'è chi detesta i SUV, ma ha un'auto da fuoristrada che guida solo su asfalto, tal che diventa una dentrostrada.


Tu chiamale se vuoi emozioni


Cercandolo, non si trova più un oggetto prezioso cui si era molto affezionati: sconforto, dispiacere. Dopo qualche giorno, lo si trova: sollievo, gioia. È meglio non perderlo, quindi non provare l'alternanza emotiva, o provare prima l'afflizione e poi il sollievo?


L'umanità si divide in due, in base alla risposta e dunque al rapporto con le emozioni.

Armatura Harnasch da fante costruita a Innsbruck da Michael Witz il Giovane tra il 1550 e il 1560 (http://www.museopalazzovenezia.beniculturali.it/index.php?it/142/witz-il-giovane-armatura-da-fante#sthash.56Wtrceg.dpuf)

Ossa onnipotenti

Nell'agosto 2014, l'attempata protagonista della pubblicità televisiva di uno yogurt asserisce giuliva: “Noi donne vogliamo mantenere le ossa sane per continuare a fare quello che ci piace”. Perché, gli uomini (i bambini, gli altri animali...) no?


Volete servirvi dell'osteoporosi per la vostra pubblicità? Allora perché non citate la parola? È diventata tabù pure quella? E poi non è che bastano le ossa sane per continuare a fare tutto quello che piace.
Magari i pubblicitari puntavano su una specie di sillogismo subliminale: se bevi il nostro yogurt, puoi fare quello che vuoi.


Nel 2012 Anissia Becerra scrisse che una pubblicità dello stesso prodotto era stata segnalata dall’Unione Nazionale Consumatori all’Antiturst, il quale comminò alla dita produttrice una multa per “pratiche commerciali scorrette”. Tra i motivi della sentenza: “l’utilizzo di indicazioni che inducono il consumatore in errore rispetto alla effettiva necessità di assumere il prodotto, sulle caratteristiche del prodotto stesso e sulla collaborazione promossa” (http://www.ilfattoalimentare.it/antitrust-condanna-spot-danaos.html).
Adesso i pubblicitari hanno messo una piccola scritta che passa sul televisore durante il filmato promozionale. Ma soprattutto pare che non citino l'osteoporosi “in ossequio al principio per cui non può operarsi un rimarcato richiamo a malattie/rischi sanitari per creare allarme al fine di presentare il prodotto come necessaria soluzione del problema” (secondo quanto dichiarato il 13 maggio 2013 dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato).


Separate alla nascita? (31)

Lucia Ocone, attrice italiana

Florence Foresti, attrice francese

Separate alla nascita? (30)

Alessandra Sorcinelli, showgirl italiana

Patsy Kensit, cantante inglese

Separate alla nascita? (29)

Elizabeth Taylor, attrice statunitense

Stokard Channing, attrice statunitense

Separati alla nascita? (26)

Norberto Bobbio, filosofo italiano

Roberto Herlitzka, attore italiano

Separati alla nascita? (25)

Roberto Calderoli, politico italiano

Ciccio dell'Oca, contadino statunitense

Separati alla nascita? (24)

Aldo Baglio, attore italiano

Franz Xaver Messerschmidt, scultore austriaco