lunedì 8 dicembre 2014

Fluire

Pietro Trabucchi è uno psicologo dello sport che sembra concentrare la sua opera pubblica sul tema della resistenza mentale.

Il dott. Trabucchi mentre fatica, e resiste, in prima persona

Ora è uscito un suo nuovo libro: Tecniche di resistenza interiore, che viene presentato così: “Prima ancora che economica, la crisi è interiore. Oggi nella nostra società si registra un progressivo indebolimento delle forze mentali e motivazionali degli individui. A quella che l’autore chiama 'la resa interiore' concorrono fattori culturali, educativi e legati allo stile di vita: ogni minima difficoltà viene affrontata per mezzo di pillole o aiuti esterni. Lo sviluppo della volontà individuale viene ostacolato poiché in antitesi con la propensione al consumo. E le tecnologie digitali devastano la capacità di rimanere concentrati anche per pochi istanti su di un obiettivo. Miti come 'il talento' o le 'capacità innate' – supportati dal ricorso ad una genetica fraintesa – erodono la fiducia nelle proprie capacità. La mancanza di meritocrazia disincentiva la fede nell’impegno come strumento per raggiungere il successo. La costante dissociazione dal presente mina il senso di realtà fino alle sue fondamenta corporee e percettive”.

Friedrich Nietzche (1844-1900), il filosofo tedesco postulatore dell'Über-Mensch (“oltre-uomo”). In Ecce Homo scrisse: “Ich bin kein Mensch, ich bin Dynamit” (“Io non sono un uomo, sono dinamite”). Poi morì folle.

Resistere, resistere, resistere! Impegno! Il primato della volontà!
Ma che cupezza, che tensione!
Quando nelle librerie italiane uscì il primo testo divulgativo di Trabucchi, Resisto dunque sono, c'era in vendita anche il libro “Imparare a respirare” di Andy Cave, una sorta di autobiografia alpinistica.

Andy Cave respira l'aria “sottile” sulla parete del Changabang, nell'Himalaya indiano (foto tratta dal sito http://www.andycave.co.uk)

Fra i due titoli una differenza che potrebbe essere paradigmatica: “stringere i denti”, realizzarsi nella fatica, capacità di “masticare amaro”... / ampi respiri di piacere, di sollievo, di rilasciamento....
Se imparassimo a usare bene quel nostro potentissimo alleato che è la respirazione, forse diminuiremmo le occasioni in cui ci tocca resistere?
Karl Gustav Jung scrisse: “Ciò a cui si resiste persiste”.
Fermo restando che di solito “In medio stat virtus”: talvolta sarà meglio resistere (con morbidezza), talaltra lasciare andare (con tonicità).


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