domenica 28 settembre 2014

Modificazioni socio-fisiche

Quando una cosa si diffonde molto, a poco a poco diventa per la gente “normale”.
Nel 2014, cosa c'è di male nella chirurgia cosmetica? Una modificazione artificiale della natura? Ma lo sono anche le terapie mediche (pillole, chirurgia, cure odontoiatriche...), tatuaggi, interventi dei parrucchieri, maquillage, abbigliamento ecc.
Per natura siamo nudi, ci ammaliamo, i denti si guastano, le unghie s'allungano, i capelli crescono, cadono e incanutiscono, la pelle si modifica...
Però la chirurgia cosmetica nella maggior parte dei casi attua una modifica semi-permanente, al contrario delle pillole, dell'abbigliamento e del trucco. Anche tante cure mediche.
Però la chirurgia cosmetica – lo dice il nome stesso, differenziandola da quella ricostruttiva – non è strettamente necessaria alla preservazione della vita o di una sua qualità accettabile; come non lo sono una certa automobile, un certo vestito, un certo telefono cellulare.
Invece potrebbero esserlo, nei tanti casi in cui con pena il soggetto avverte dall'ambiente dove vive forti pressioni sociali a uniformarsi a determinati canoni.


Si pensi al mondo dello spettacolo, dove pare che pressoché nessuna donna riesca, più o meno volentieri, a evitare interventi di medicina estetica dopo una certa età.

Dennis Avner, soprannominato Cat Man (“Uomo Gatto”); chirurgia cosmetica non per uniformarsi, ma al contrario per distinguersi. Pure troppo?

Un aforisma racconta di un re che viveva nel suo castello sopra a un villaggio. Un giorno la fonte del borgo s'inquinò, facendo impazzire chiunque ne bevesse l'acqua. Così, a poco a poco tutti gli abitanti del villaggio subirono quella sorte, e il re si ritrovò a essere l'unico sano di mente. Però avvertiva una tale solitudine, che a un certo punto decise di bere anche lui l'acqua inquinata.


Separate alla nascita? (44)

Ilary Blasi, presentatrice italiana

Lina Posada, modella colombiana

Separate alla nascita? (43)

Kate Middleton, principessa inglese

Krystal Bronson, manager statunitense

Separate alla nascita? (42)

Romina Power, attrice italiana

Kate Middleton, principessa inglese

Romina Power

Separate alla nascita? (41)

Cindy Crawford, modella statunitense

Letizia Ortiz, regina spagnola

Separate alla nascita? (40)

Stefania Montorsi, attrice italiana

Cindy Crawford, modella statunitense

Separate alla nascita? (39)

Stefania Montorsi, attrice italiana

Mercedes Ruelh, attrice statunitense

Separate alla nascita? (38)

Luana Ravegnini, presentatrice italiana

Carol Alt, modella statunitense

Separate alla nascita? (37)

Claudia Koll, attrice italiana

Florina Lemaitre, attrice colombiana

Separate alla nascita? (36)

Martina Colombari, modella italiana

Amanda Peet, attrice statunitense
Martina Colombari

Transazioni veneziane


Parecchi negozianti di Venezia autoctoni (non i vari indù e cinesi che possiedono chioschi) sono un po' sgarbati coi turisti stranieri, che pure gli danno tanto “da mangiare”.
In base a questa informazione, si può pensare che i veneziani siano antipatici. Ma interrogati al riguardo, insieme a loro concittadini d'altra professione, informano che questi gitanti abbondano di comportamenti maleducati, perfino incivili.

Luglio 2014: un turista fa “buildering” sulle delicate strutture di Palazzo Ducale a Venezia (foto di Matteo Cargasacchi, tratta dal sito http://www.ildemocratico.com/2014/07/27/venezia-turista-20enne-si-arrampica-indisturbato-e-scala-palazzo-ducale/)

martedì 23 settembre 2014

Alcolisti “normali”


La didascalia di questa immagine non è ingiustamente discriminante, oltre che non scientifica?
Cos'è la normalità? “Da vicino nessuno è normale”.
Un alcolista non è un anormale. Dunque non sarebbe meglio scrivere: “43enne non alcoldipendente” e “43enne alcoldipendente”?

Si sta come d'autunno...

Da parecchio tempo sembra prassi che per l'italiano medio via siano due inizi d'anno emotivi: l'1 gennaio e settembre.
Canzone dei dodici mesi, brano ricco di suggestioni del cantautore Francesco Guccini, recita: “Settembre è il mese del ripensamento / sugli anni e sull'età, / dopo l'estate porta il sapore usato della perplessità, della perplessità. / Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità, / come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità”.


L'augurio è di non trovarsi nella situazione decantata con tanta aulicità da Giuseppe Ungaretti: “Si sta come / d'autunno / sugli alberi / le foglie”. È l'intero testo della poesia Soldati (grazie zio!).



Nel 1937 il fotografo Robert Capa immortalò presso Teruel questo soldato repubblicano spagnolo (© Cornell Capa Estate/ICP/Magnum)

Scampoli di stagione



È ineluttabilmente ufficiale, poiché determinato dalle ineffabili leggi dell'universo: l'equinozio d'autunno segna la fine dell'estate.
Eppure, domenica scorsa c'era ancora traffico rallentato in entrata nelle grandi città italiane; tale da far supporre un rientro da “gita fuori porta”. Come un alcolizzato che, disperatamente bramoso, reclina all'indietro il più possibile la testa con una bottiglia d'alcolico verticale sopra la bocca per suggere anche le sue ultime gocce.


Forse il fenomeno è stato acuito quest'anno dal fatto che “non c'è stata l'estate”, come hanno proclamato i media. Comunque non è nuovo, tanto da far parlare – sempre i media, sempre esagerati – di una fantomatica “sindrome” di rientro dalle vacanze.
Sì, un disagio di vario grado in molte persone c'è, ma la sindrome è cosa diversa.
Dunque, come ovviare a tale disagio? Non andando in vacanza oppure facendo vacanze orribili, tanto da far desiderare il soglio patrio. Tuttavia il rimedio non sarebbe peggiore del male?
Allora basta lamentarsi, e invece di fuggire dalla propria quotidianità, si cerchi di “arredarla” il più possibile comodamente.


Separati alla nascita? (36)

Clemente Mimun, giornalista italiano

Michael Jeter, attore statunitense

Separati alla nascita? (35)

Emilio Previtali, alpinista italiano

Christopher Lloyd, attore statunitense

Separati alla nascita? (34)

Massimo Lopez, attore italiano

Emilio Previtali, alpinista italiano

Separati alla nascita? (33)

Angelo Orlando, attore italiano

Simon Kehrer, alpinista italiano

Separati alla nascita? (32)

Pino Colizzi, attore italiano

Les Gold, attore statunitense

Separati alla nascita? (31)

Fabio Volo, attore italiano

Emanuele Trevi, scrittore italiano

Separati alla nascita? (30)

Concita De Gregorio, giornalista italiana

Charles Edward Stuart, principe britannico

Ancora Regno Unito

La Gran Bretagna è costituita da Inghilterra, Scozia e Galles. Se ci aggiungiamo l'Irlanda del Nord, diventa il Regno Unito.
Il referendum per l'indipendenza della Scozia – a parer di molti segno di sbandierata democrazia – ha visto un prevalere di no.

Charles Edward Stuart (1720-1788), detto Bonnie Prince Charlie, fu pretendente giacobita al trono di Inghilterra, Scozia e Irlanda. Un bel libro che collateralmente parla della storia scozzese coeva è “L'uomo che scoprì il tempo”, biografia del geologo James Hutton (1726-1797)

Come sarebbe stato l'esito di un referendum per l'indipendenza dell'Irlanda del Nord? E perché non c'è stato?

La famosa canzone Sunday Bloody Sunday del gruppo musicale irlandese U2 parla di domenica 30 gennaio 1972, quando paracadutisti inglesi spararono su una folla riunita per manifestare nella cittadina di Derry, Irlanda del Nord (http://it.wikipedia.org/wiki/Bloody_Sunday_%281972%29).

Attenzione ai sentimentalismi: quelle sopra sono domande cui non è facile rispondere oggettivamente, né schierarsi da una parte o dall'altra.

Tristi “Mastro Lindi”

Nell'estate 2014 la pubblicità dello storico “Mastro Lindo” descrive la storia inventata del personaggio.
Qualcuno potrebbe trovare l'aspetto del protagonista leggermente inquietante, con quel sorriso fisso e l'alopecia a qualunque età.

Mastro Lindo bimbo all'inizio della pubblicità in questione

Il poverino dà inoltre ogni segno di essere affetto, sin dall'infanzia, da grave disturbo ossessivo-compulsivo e tutti intorno a lui lo trovano divertente ed edificante.
Poi il finale: “Quando si parla di pulito, c'è un solo Mastro Lindo”. Perché, quando si parla di carote, magistratura, aviogetti..., c'è più di un Mastro Lindo?
Comunque, attenzione a prendersela con un Mastro Lindo:

Di coppie immature e loro cantori

Carly Simon – You're so vain
 
Come indica il titolo, Io donna, inserto del Corriere della Sera, è un giornale femminile. Sabato 9 agosto 2014 pubblica uno degli articoli autoreferenziali che in tale rivista settimanale sono piuttosto frequenti.
L'autrice è Chiara Gamberale, nota e premiata scrittrice. Non è una psichiatra, una psicologa, una sociologa, un'antropologa: s'è laureata al DAMS di Bologna con una tesi in Storia del cinema.
Ciò nonostante, Io donna le assegna uno spazio in cui ella discetta di “ amore e psiche” – per dirla con Apuleio –, pure somministrando consigli a supposte lettrici che le inviano missive.
Non sono più i tempi di Colette Rosselli, in cui ai suddetti professionisti neanche sarebbe venuto in mente di uscire dai loro ambiti accademici e/o terapeutici per discettare di pubbliche facezie su giornali.

La colta e raffinata Colette Cacciapuoti Rosselli (1911-1996), meglio nota come Donna Letizia

Nell'articolo, la dottoressa Gamberale inizia scrivendo: “[...] parlo con H. Fa l’archeologa, ha 47 anni, ne dimostra sedici per l’energia che sprigiona, è spontaneamente bella, umana, spiritosa. E prova a scappare in Mongolia perché la sua vita s’è incagliata da quando ha conosciuto un uomo, tredici anni fa, fatto così e così e così. Ma no! Proprio così? Così: come quello da cui scappa in Perù la mia amica Giada, come quello da cui la mia amica Alessandra scappa in Turchia. Come il prototipo (nel mio caso non più, non solo un esponente della categoria: proprio il prototipo) da cui scappo io.
Ma stavolta, su quest’aereo, arriva l’illuminazione.
«Poverino, non lo fa mica apposta: è un bambino marcio». Scuote la testa, H. E io penso: sì! Ecco! Ecco chi è, ecco come si chiama!” (per leggere l'articolo intero: http://www.iodonna.it/attualita/primo-piano/2014/bambino-marcio-gamberale-402232306880.shtml).
A parte che un tempo una regola del giornalista era non parlare di sé nei suoi articoli; a parte che potrebbe anche non interessare affatto da chi scappa l'autrice, c'è di mezzo anche un'altra persona. Certo, lei non specifica chi sia questo terribile induttore alla fuga, ma da Internet si può apprendere, per esempio, con chi è maritata.
Molte donne, spesso giustamente, sono arrabbiate con questo tipo di uomini, e magari Gamberale rientra in tale novero, però non è eccessivamente scortese e di cattivo gusto attribuire a costoro un epiteto come “bambino marcio”?


Ma ça va sans dire che in una coppia si è sempre in due. Invece, dal discorso di Gamberale sembra esclusa la responsabilità femminile, a parte un ispirante accenno iniziale: “Non accetta di maturare, questa donna, mentre invecchiare non le fa paura. Vorrebbe farlo senza accorgersene, tutto qui”.
Non può essere ritenuto negativo – se non patologico – che una quarantasettenne ricordi nel comportamento una sedicenne? Perché queste donne, a quarantasette anni o giù di lì (Gamberale ne ha trentasette), sono ancora vogliose di avventure (il sottotitolo dell'articolo diceva: “Colpisce soprattutto le donne che sognano viaggi e avventure”)? Perché hanno ancora bisogno di scappare? Perché si scelgono uomini così? Instaurerebbero una relazione sentimentale con un individuo diametralmente diverso? Per esempio un muratore che s'è abituato a essere adulto fin da quando adulto ancora non era anagraficamente, ma anche a essere spiccio, pratico, duro.

Psiche e Cupido

Forse si può trovare un primo indizio alle risposte in dichiarazioni rilasciate dalla stessa Gamberale, come: “La scrittura [...] è la baby sitter delle mie nevrosi. Gli unici mesi in cui sto tranquilla, in cui non faccio del male a me stessa o a agli altri è quando scrivo”; oppure: “Mia madre mi diceva: 'Tu sembri un segreto, sembravi un segreto, da piccola, perché non ti capivo” (fonte di entrambe le citazioni: http://video.corriere.it/chiara-gamberale/137117d8-b7ef-11e2-b9c5-70879a266c65).
Meritevolissima di solidarietà umana la scrittrice, ma darle credibilità per analisi psicologiche e sapienze comportamentali...? Cui prodest?
Ad ogni buon conto, fughe pressoché vane: si è immaturi o maturi in Mongolia, Perù o Turchia; perché dovunque si vada, ci si porta giocoforza appresso. E per quanto si giri, sempre lì bisognerà tornare (cfr. http://gruppoamoha.blogspot.it/2014/08/il-compagno-di-viaggio.html).



Eagles – Take it easy (1977)