lunedì 22 dicembre 2014

Fregarsene del Natale


Natale è la festa più gioiosa dell'anno. O no?
Forse lo era più facilmente e diffusamente in altri tempi e situazioni. Periodi nei quali si doveva risparmiare parecchio sul cibo, quindi Natale era l'attesissima occasione unica per rimpinzarsi di leccornie. Periodi nei quali le famiglie erano ampie e unite, quindi si trovava sempre un parente con cui andare d'accordo quel giorno. Per esempio i bambini non si scocciavano perché erano in tanti a giocare.
In questa congiuntura storica, sembra che le relazioni umane anche intime siano troppo spesso precarie, sicché tante famiglie sono frammentate. Natale può forzare a incontri sgraditi e faticosi, dove s'avverte pure una solitudine simile a quella di chi in tali occasioni è solo materialmente. Poi s'aggiungono ricordi, bilanci...

Bill Murray canta Kung Fu Christmas (1975)

Ma 25 dicembre è l'attribuzione di una convenzione temporale, che da un punto di vista fisico non è diversa dalla convenzione temporale del 20 o del 27 dicembre. Nel mezzo dell'Oceano Indiano, uno squalo distingue il 25 dicembre dal 27? È la nostra mente umana, individuale e “collettiva”, ad assegnarvi significati particolari. Come li assegna, può toglierli.
Quanti giorni passano infruttuosi, sprecati, negativi, tristi, faticosi, scocciati...? Se il Natale non piace, coraggio: è solo uno di quei giorni, solo qualche ora di ventiquattro qualsiasi. Che sarà mai (vedi i due post precedenti)?!
Viceversa, si può scegliere il proprio Natale: un giorno qualsiasi – che più garba – di festa, gioia, compagnia, regali e quant'altro si desidera.


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