Che bella scoperta lo sport! Da quando,
nel Rinascimento e soprattutto da fine Ottocento, s'instaurò
l'abitudine a praticarlo per svago, è stato in crescita costante.
Stampa ottocentesca del principe James,
duca di York, con una racchetta da tennis
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Racchette da tennis fabbricate nel
tardo '800 a uso della corte reale inglese
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Il suo nome rivela un motivo di tanto
successo: il termine inglese sport è l'abbreviazione di
disport (“divertimento”), che deriva dal verbo latino
deportare: “portare”
“lontano” (de).
Ancora oggi lo sport è usato spesso
per questa sua capacità di allontanare, anche da se stessi.
Diverse attivazioni cerebrali rilevate
con tomografia a emissione di positroni
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L'esempio forse più evidente è la
corsa, che sempre più persone praticano. Perché? Ebbene, la corsa
effettuata in un certo modo favorisce un funzionamento cerebrale
utile, come la produzione degli ormai arcinoti oppiacei endogeni.
Chiaramente è molto meglio questo tipo
di dis-trazione rispetto ad altre nocive, come la droga; di più, lo
sport della corsa, del nuoto, della bicicletta ecc., può essere
molto utile per la salute.
Tuttavia sarebbe meglio cercare di
correre non per scappare da se stessi, poiché tanto non ci si lascia
mai indietro, quantunque si corra veloci e qualunque sia la musica
ascoltata in cuffia mentre si corre.
Viceversa, la corsa e lo sport in
generale possono servire a scoprire e suscitare risorse positive
dentro di sé (endogene, appunto) e applicarle nella vita quotidiana;
anche la consapevolezza semplicemente di averle può essere utile.
Comunque gli automatismi creati da
molti sport inducono una astrazione da sé e scomparsa della
consapevolezza di sé, ma proprio per questo il corpo agisce in
ottima sinergia.
I
russi Tatiana Volosozhar e Maxim Trankov s'aggiudicano la medaglia
d'oro ai Campionati europei di Sheffield
nel 2012
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Questa è una differenza con certe
attività di palestra che, non a caso, oggi vanno per la maggiore: in
esse tutto concorda per dis-trarre il più possibile chi le pratica,
anche dal proprio corpo; musica altissima, movimenti semplici e
sincopati, grida dell'allenatore... L'obiettivo è non solo pensare
il meno possibile, sentire il meno possibile, ma pure evitare i
meccanismi più raffinati della “intelligenza” motoria.
Questa foto ritrae un allenamento che con
neologismo commerciale si chiama aeroboxe. Quindi dovrebbe
essere un misto di aerobica e pugilato (che già di per sé
comporterebbe tanto esercizio aerobico). Di solito a questi praticanti non
interessa la precisione nell'esecuzione del movimento, gli basta
sbattere qua e là senza pensare per un po'.
Alla faccia delle straordinarie
capacità psico-fisiche degli esseri umani, certe volte piace
comportarsi da animali inferiori. Cui prodest la persona
svagata, perfino svampita?
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