martedì 5 agosto 2014

Sport dis-traente

Che bella scoperta lo sport! Da quando, nel Rinascimento e soprattutto da fine Ottocento, s'instaurò l'abitudine a praticarlo per svago, è stato in crescita costante.

Stampa ottocentesca del principe James, duca di York, con una racchetta da tennis

Racchette da tennis fabbricate nel tardo '800 a uso della corte reale inglese

Il suo nome rivela un motivo di tanto successo: il termine inglese sport è l'abbreviazione di disport (“divertimento”), che deriva dal verbo latino deportare: “portare” “lontano” (de).
Ancora oggi lo sport è usato spesso per questa sua capacità di allontanare, anche da se stessi.

Diverse attivazioni cerebrali rilevate con tomografia a emissione di positroni

L'esempio forse più evidente è la corsa, che sempre più persone praticano. Perché? Ebbene, la corsa effettuata in un certo modo favorisce un funzionamento cerebrale utile, come la produzione degli ormai arcinoti oppiacei endogeni.


Chiaramente è molto meglio questo tipo di dis-trazione rispetto ad altre nocive, come la droga; di più, lo sport della corsa, del nuoto, della bicicletta ecc., può essere molto utile per la salute.
Tuttavia sarebbe meglio cercare di correre non per scappare da se stessi, poiché tanto non ci si lascia mai indietro, quantunque si corra veloci e qualunque sia la musica ascoltata in cuffia mentre si corre.
Viceversa, la corsa e lo sport in generale possono servire a scoprire e suscitare risorse positive dentro di sé (endogene, appunto) e applicarle nella vita quotidiana; anche la consapevolezza semplicemente di averle può essere utile.
Comunque gli automatismi creati da molti sport inducono una astrazione da sé e scomparsa della consapevolezza di sé, ma proprio per questo il corpo agisce in ottima sinergia.

I russi Tatiana Volosozhar e Maxim Trankov s'aggiudicano la medaglia d'oro ai Campionati europei di Sheffield nel 2012

Questa è una differenza con certe attività di palestra che, non a caso, oggi vanno per la maggiore: in esse tutto concorda per dis-trarre il più possibile chi le pratica, anche dal proprio corpo; musica altissima, movimenti semplici e sincopati, grida dell'allenatore... L'obiettivo è non solo pensare il meno possibile, sentire il meno possibile, ma pure evitare i meccanismi più raffinati della “intelligenza” motoria.

Questa foto ritrae un allenamento che con neologismo commerciale si chiama aeroboxe. Quindi dovrebbe essere un misto di aerobica e pugilato (che già di per sé comporterebbe tanto esercizio aerobico). Di solito a questi praticanti non interessa la precisione nell'esecuzione del movimento, gli basta sbattere qua e là senza pensare per un po'. 
Alla faccia delle straordinarie capacità psico-fisiche degli esseri umani, certe volte piace comportarsi da animali inferiori. Cui prodest la persona svagata, perfino svampita?


Da un documentario di Richard Attenborough trasmesso dalla BBC per la serie Life of Mammals

Nessun commento:

Posta un commento