Sabato 14 giugno 2014: esordio della
nazionale italiana ai Mondiali di calcio del Brasile.
Il calcio è uno sport bellissimo, in
più con una capacità aggregativa eccezionale. In questa occasione,
potrebbe avere anche un valore politico?
Da qualche anno, l'Italia come Stato è
in un periodo di crisi, e i discorsi di molti suoi altrimenti paciosi
cittadini parlano di rabbia, indignazione, disaffezione ecc. verso la
loro patria.
Una buona prestazione della nazionale
italiana di calcio ai Mondiali potrebbe lenire questa contrarietà?
Attenzione, però, alla strategia panem
et circenses: sviare l'attenzione dell'uomo comune dai problemi
sociali dandogli cibo e divertimenti; “magna, divertite e nun ce
pensà!”.
In questi giorni, circola in
televisione una pubblicità di una bevanda alcolica: “Birra e
calcio: due passioni per esultare”.
Dall'altra parte, il XIV Dalai Lama, che
nello stesso giorno è in Italia a dare insegnamenti, dichiara a
Beppe Severgnini in un'intervista per il Corriere della Sera:
“Guardare lo sport porta una soddisfazione sensoriale. Così la
musica. Ma sono cose passeggere”
(http://www.corriere.it/cronache/14_giugno_13/ammiro-francesco-trasparente-donna-dalai-lama-io-dico-si-e4b5cb18-f2bd-11e3-9109-f9f25fcc02f9.shtml).
Eh va be', una volta tanto faccela fare una passeggiata!
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