lunedì 16 giugno 2014

Calcio politico?

Sabato 14 giugno 2014: esordio della nazionale italiana ai Mondiali di calcio del Brasile.
Il calcio è uno sport bellissimo, in più con una capacità aggregativa eccezionale. In questa occasione, potrebbe avere anche un valore politico?
Da qualche anno, l'Italia come Stato è in un periodo di crisi, e i discorsi di molti suoi altrimenti paciosi cittadini parlano di rabbia, indignazione, disaffezione ecc. verso la loro patria.
Una buona prestazione della nazionale italiana di calcio ai Mondiali potrebbe lenire questa contrarietà?
Attenzione, però, alla strategia panem et circenses: sviare l'attenzione dell'uomo comune dai problemi sociali dandogli cibo e divertimenti; “magna, divertite e nun ce pensà!”.
In questi giorni, circola in televisione una pubblicità di una bevanda alcolica: “Birra e calcio: due passioni per esultare”.

Dall'altra parte, il XIV Dalai Lama, che nello stesso giorno è in Italia a dare insegnamenti, dichiara a Beppe Severgnini in un'intervista per il Corriere della Sera: “Guardare lo sport porta una soddisfazione sensoriale. Così la musica. Ma sono cose passeggere” (http://www.corriere.it/cronache/14_giugno_13/ammiro-francesco-trasparente-donna-dalai-lama-io-dico-si-e4b5cb18-f2bd-11e3-9109-f9f25fcc02f9.shtml). 
Eh va be', una volta tanto faccela fare una passeggiata!

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