Con
l'acronimo SUV che sta per Sport Utility Vehicle, nei Paesi anglofoni
s'intende un'autovettura fatta per muoversi su percorsi non
asfaltati; insomma, un fuoristrada. Mentre in Italia s'intende un
veicolo ibrido, metà stradale e metà fuoristrada. Questo fa pensare
che non dia prestazioni ottimali né su un terreno, né sull'altro.
Dunque,
a cosa serve un SUV in senso italico? Vista la sua diffusione,
presenterà molteplici vantaggi.
Tra
cui: verso il 2005 cominciò a diffondersi in certa misura l'idea
(poco realistica: http://it.wikipedia.org/wiki/Sport_Utility_Vehicle,
paragrafo Sicurezza)
che un SUV, grazie alle sue dimensioni imponenti, proteggesse meglio
gli occupanti in caso d'incidente.
Così signori abbienti li
compravano alle loro mogli e o figli, o a se stessi qualora guidatori
timorosi. Risultato: auto ingombranti pilotate da imbranati.
Per
esempio, siccome questi conduttori insicuri non si fidano
(probabilmente a ragione) della loro percezione delle misure, stanno
al centro di strade a due corsie e procedono lentamente, sicché
nessuna auto riesce a passare alla loro sinistra. E se, pur con tatto
civile, gli segnali di essere così gentili da rispettare la loro corsia, t'ignorano o addirittura s'indignano.
Nella
mente più o meno conscia di questi SUVisti, quanto c'è dell'idea
“tanto io sono grosso”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Sport_Utility_Vehicle,
paragrafo Critiche)?
Un
tipo parecchio basso si comprava SUV enormi, e quando li guidava era
tutto contento perché poteva vedere le altre macchine dall'alto.
In
questi casi, speriamo sporadici, SUV potrebbe non essere più
l'acronimo di una frase inglese, ma italiana: Sono Un Vanaglorioso.
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