È ineluttabilmente ufficiale, poiché
determinato dalle ineffabili leggi dell'universo: l'equinozio
d'autunno segna la fine dell'estate.
Eppure, domenica scorsa c'era ancora
traffico rallentato in entrata nelle grandi città italiane; tale da
far supporre un rientro da “gita fuori porta”. Come un
alcolizzato che, disperatamente bramoso, reclina all'indietro il più
possibile la testa con una bottiglia d'alcolico verticale sopra la
bocca per suggere anche le sue ultime gocce.
Forse il fenomeno è stato acuito
quest'anno dal fatto che “non c'è stata l'estate”, come hanno
proclamato i media. Comunque non è nuovo, tanto da far parlare –
sempre i media, sempre esagerati – di una fantomatica “sindrome”
di rientro dalle vacanze.
Sì, un disagio di vario grado in molte
persone c'è, ma la sindrome è cosa diversa.
Dunque, come ovviare a tale disagio?
Non andando in vacanza oppure facendo vacanze orribili, tanto da far
desiderare il soglio patrio. Tuttavia il rimedio non sarebbe peggiore
del male?
Allora basta lamentarsi, e invece di
fuggire dalla propria quotidianità, si cerchi di “arredarla” il
più possibile comodamente.
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