mercoledì 1 ottobre 2014

L'estinzione dei draghi


Tutta una serie di fontanelle pubbliche di Milano è soprannominata “drago verde”, per il colore del fusto (verde) e la forma del beccuccio (drago). Non bisogna premere nulla, l'acqua fuoriesce costantemente dalla bocca del drago; se viene chiusa con un dito, ecco zampillare un sottile getto d'acqua da un buchetto nella fronte dello stesso.

La testa ottonata del drago, col buchino in fronte

Un tempo i ragazzi senza molti soldi da spendere in locali notturni, si scambiavano questo dialogo ironico: “Andiamo a bere qualcosa?”. “Va bene, dove?”. “Al 'drago verde'!”, ché era gratis.
Da tempo, però, il numero di queste fontanelle è diminuito, non perché l'acqua pubblica erogata a Milano non sia potabile; al contrario, i dati chimico-fisici ne rivelano la buona qualità.
Ci sarà fra gli urbanisti del Comune un fondamentalista cristiano nemico dei draghi in quanto simbolo biblico del male? Oppure la causa è al solito il commercio? Diminuiscono i “draghi verdi”, aumentano quelle bottigliette d'acqua da mezzo litro che la gente in giro per la città può acquistare un po' dappertutto. Il loro rapporto quantità/prezzo è alto, forse giustificato dalla comodità di trasporto? Quanta plastica in più!
E se la gente tornasse a usare le borracce, riempiendole con l'acqua del rubinetto di casa? Se tornasse a usare la schisceta, portandosi il cibo cucinato a casa invece di acquistarlo nei fast food?

Vecchia borraccia, con panno termoregolatore: panno asciutto per liquido caldo; panno bagnato per liquido fresco

Ma se il venditore di bottigliette non riceve le monete per le bottigliette, non compra il motorino a suo figlio, il meccanico non compra l'anello a sua moglie, il gioielliere non compra l'appartamento alla sua amante... “È l'economia, bellezza!”.

Mario Draghi, dal 2011 Presidente della Banca centrale europea, non è sensibile alla paventata estinzione dei suoi omonimi meneghini?

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