“I
guerrieri della notte”
(titolo originale inglese The
Warriors)
è un film del 1979 tratto dal romanzo omonimo di Sol Yurick, entrato
nella storia del cinema e in tanti immaginari collettivi giovanili.
Il
regista Walter Hill e lo sceneggiatore David Shaber diminuirono la
violenza del libro, ma sono riusciti a rendere un'atmosfera
lievemente claustrofobica, sommando l'angoscia di essere braccati a
quella della minaccia fisica, che è una paura universale.
L'esercito
persiano nella battaglia di Cunaxa
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Riecheggiano
netti nella trama riferimenti all'Anabasi
(Ἀνάβασις;
una traduzione italiana si può leggere qui:
http://www.miti3000.it/mito/biblio/senofonte/anabasi/primo.htm) di
Senofonte (Ξενοφῶν, 430-355 a.C. circa), in cui si narra del
tentativo di Ciro il Giovane di salire al trono persiano. Sconfitto e
ucciso questo condottiero nella battaglia di Cunaxa (401 a.C.),
diecimila suoi mercenari greci, fra cui l'autore, dovettero mettersi
in salvo marciando per mille chilometri in territorio nemico, fino al
mare.
Il ritorno dei diecimila mercenari con
Senofonte
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Solo che i protagonisti di The
Warriors non sono militari esperti, ma ragazzi problematici.
Jery Hewitt impersona un membro dei
Baseball Furies, cricca ispirata a Walter Hill da due sue passioni:
lo sport omonimo e il gruppo musicale dei Kiss
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Warriors inseguiti dai Turnbull
AC, altri picchiatori da incubo
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Il tema attualissimo della sorveglianza
di massa costante, ben riassunta dalle frasi inglesi “nowhere to
run” (“non c'è posto dove fuggire”) e “nowhere to
hide” (“non c'è posto dove nascondersi”), già sembra
suggerito da questo film, nella difficoltà di muoversi alla
chetichella, non osservati, pur in una grande città come la
futuristica New York.
Le labbra dell'attrice Lynne Thigpen,
nella parte di una deejay, tengono in contatto le varie bande
alla ricerca dei Warriors attraverso la trasmissione di una radio locale
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Martha & The Vandellas – Nowhere
To Run (1965)
Sarà il tema centrale di pellicole
successive, come “Nemico pubblico” (titolo originale: Enemy of
the State) di Tony Scott (1998); e poi di teorie, con tanto di
libri, come quelle dell'informatico Edward Snowden.
Attenzione, però, al complottismo.
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