Una delle scene iniziali del film Blade
Runner (1982)
La maggior parte degli abitanti delle
nazioni post-industriali vive la giornata in ambienti artificiali,
con caldo artificiale in inverno e fresco artificiale in estate; in
casa, nel luogo di lavoro, sui mezzi di trasporto. Va bene: è un
gran vantaggio per il benessere. Basta che, onde evitare
l'incoerenza, chi s'infervora per il “naturale” (cibi, ambiente
ecc.) tenga presente questa artificiosità imperante.
L'aria condizionata non è simbolo di
un tratto onnipresente nella società: l'egocentrismo? Io chiuso qui
dentro nel mio ambiente sto bene. Sì, ma a discapito di chi sta
fuori, perché i condizionatori d'aria per rinfrescare un interno
emanano aria calda all'esterno. Siccome, almeno in città, sempre più
persone hanno l'aria condizionata in casa e in automobile, non s'è
creato un consorzio di tanti micro-ambienti egocentrici? E chi ne è
fuori, s'arrangi.
Il tono è, come sempre, questo:
“L'Italia stretta in una morsa di caldo insopportabile [in
alternativa “infernale” o simili aggettivi mirabolanti, ndr]...
Allarme salute nelle città... Basti pensare che un novantacinquenne
cardiopatico è morto mentre faceva jogging a mezzogiorno!”.
Tali meschine euristiche di giudizio
possono influenzare la percezione del calore di tanti individui
suggestionabili o comunque esagerare la valutazione della situazione
oggettiva.
In più, l'ormai diffusissima aria
condizionata può aver diminuito in molti cittadini la capacità di
sopportazione del calore; e al fastidio della temperatura esterna
s'aggiunge quello dell'esposizione repentina a essa in uscita da un
ambiente più freddo.
Dopo aver ingolfato i loro servizi di
esagerazioni sul caldo di quest'estate, oggi un conduttore di uno dei
telegiornali italiani più populisti ha annunciato che per domenica è
previsto un leggero calo delle temperature nel Nord-ovest
dell'Italia, “ma soprattutto” nubifragi. Perché
soprattutto?! Sempre il
perseguimento dell'allarmismo?
Temperatura massima registrata sulla
Terra: 56,7 gradi centigradi, rilevata il 10 luglio 1913 a Furnace
Creek (che non a caso significa “Fosso della fornace”), nella
Death Valley californiana (che non a caso significa “Valle della
morte”). Il luogo più caldo è Dallol, in Etiopia, con una
temperatura media annuale di 34 gradi centigradi.
Furnace Creek
Temperatura massima registrata in
Italia: 48,5 gradi centigradi, a Catenanuova, in provincia di Enna.
Resti megalitici sul Monte Scalpello,
presso Catenanuova
Invece, “A Milano non può fare
caldo” (Totò in Totò, Peppino e... la malafemmina)
Scena del film Totò, Peppino e... la
malafemmina (1953)
Quello che si vede nella foto sul
cruscotto di un'automobile è un permesso di parcheggio gratuito per
medici in visita domiciliare urgente, cioè al capezzale (domicilio,
appunto) di un malato. Il foglietto accanto al permesso del Comune
informa: “Visita specialistica urgente via Respighi 2 ore 8.30”.
La foto è stata scattata alle 10.37 e
sono stati oscurati la targa dell'auto e il nome del medico. Da una
breve indagine, risulta trattarsi di un'oculista assunta in un
poliambulatorio di Via Santa Croce 10a. In Via Respighi 2 risulta
esserci un altro poliambulatorio della stessa azienda sanitaria.
Riassumendo questi dati, sembra di
poter trarre la seguente conclusione: un'oculista ha parcheggiato
gratuitamente in un posto altrimenti a pagamento, con permesso per
medico in visita domiciliare urgente ed è andata a fare una visita
specialistica urgente dalle 8.30 alle 10.37 come minimo, in un
poliambulatorio della stessa azienda per cui lavora oppure a un suo
paziente che abita proprio nel palazzo dove c'è il poliambulatorio.
Si osservino i medici che percorrono i
corridoi di un ospedale: molti transitano sempre con passo rapido,
perfino quando vanno al bar. Sul viso accampano una solenne
espressione leggermente corrucciata che potrebbe sconfinare in
alterigia. Oppure, di solito
quelli più avanti con l'età e con la carriera, un sorrisetto sicuro
e fintamente bonario.
Finché non si comprano un abito
sartoriale abbinato a scarpe altrettanto costose, il camice fa la
differenza: non appena se lo mettono, scatta l'aria d'importanza,
come se fosse una schiera di medaglie al valore. Il loro nastro è il
fonendoscopio, che al tempo della moda di ER si metteva
scomodamente a tracolla (qualcuno lo fa tuttora, anche tra gli
infermieri).
L'attore George Clooney, protagonista
del telefilm ER
Cominciano presto, gli ottimisti emuli
di Ippocrate: già al terzo o quarto anno di università, si bardano
di bianco immacolato; come Superman: arrivano in ospedale come un
mogio, grigio e anonimo Clark Kent, che poi esce dalla cabina
telefonica trasformato in un gran bel fusto dallo sgargiante costume
blu.
Questa immagine è pleonastica: il
costume da Superman è già il camice bianco
Come ammortizzatore della vanagloria,
bisognerebbe almeno mettergli sulla fronte un cartello con la scritta
“Sono solo uno studente”. Beh, ma allora perché non mettere
sulla fronte dei medici la scritta “Sono solo un medico”?
Una giovane donna di bell'aspetto è
laureata in Medicina e Chirurgia. Potrebbe dunque impersonare
l'ideale ellenico di essere umano: kalos kai agazos (καλὸς
καὶ ἀγαθός). Invece scatta quella trappola che si
chiama superbia, e che elimina molta della virtù ἀγαθός.
Taluni diventano superbi per via della
loro bellezza; taluni per l'intelligenza; taluni per la cultura;
taluni per la ricchezza... Se un individuo è sia bello, sia colto,
ha due possibili induzioni a essere superbo.
A ogni pie' sospinto la vanitosa
sottolinea di essere medico, anche a sproposito; più espressioni
infelici come “Mi piace collezionare albini” (intende lo studio
di questa mutazione genetica). Nella palestra che frequenta, sta
facendo un esercizio con le spalle al muro; ma quando gli astanti
parlano di lombalgia, si affretta a girarsi per volgere loro le
terga, sporgere il sedere nei pantaloni aderentissimi e cinguettare:
“Io soffro di lordosi, vedete?”.
Per lo meno, e fortunatamente, costei
si rende conto di non essere adatta al contatto coi pazienti, sicché
ha scelto una specializzazione medica che lo richiede poco. Confida
altresì che le sarebbe piaciuto invece aprire un negozio di oggetti
di moda.
Allora perché ha faticato tanto per la
sua laurea? Forse per l'ambizione, superba, di prestigio?
“Una
volta non c’era la mutua, e i medici se la passavano bene. Quasi
tutti diventavano ricchi, alcuni ricchissimi. Una laurea in medicina
era una gran laurea. Oggi, purtroppo, c’è la mutua”
(Alberto Sordi ne Il medico della mutua, 1968)
Passati gli esami scolastici di
maturità, è il momento delle iscrizioni all'università. Il corso
di Medicina e Chirurgia è assai gettonato, perché laurea
prestigiosa.
Da anni, per accedervi bisogna superare
un test d'ingresso, di tipo nozionistico. Sarebbe invece meglio che
tale prova selezionasse i possibili medici futuri non in base alle
loro conoscenze scolastiche di matematica, fisica, biologia e
chimica, ma in base alla loro attitudine psicologica alla
professione. Tanto più che le une si possono acquisire studiando,
l'altra no.
Il dottor Albert Schweitzer
(1875-1965), premio Nobel per la pace nel 1952
Abbiamo
scritto dell'intervista televisiva a Luciano Vincenzoni
in cui affermava: “Molte che sono considerate grandi attrici sono
solo degli equivoci: o sono delle gran puttane [...]” (vedi il posthttp://gruppoamoha.blogspot.it/2015/06/sceneggiata-scortese.html).
Si potrebbe dire la stessa cosa di
quante belle donne che fanno carriera anche in campi altri da quello
dello spettacolo?
Monica Lewinsky (1973-)
La colpa non è un po' loro e un po'
dei maschi con potere su di loro che gli fanno le proposte
“indecenti”? Le quali, se diventano prassi comune, fanno poi
presto a perdere l'indecenza.
Demi Moore e Robert Redford nel film
“Proposta indecente” (Indecent Proposal, 1993)
Da sempre si è abituati alle attrici
belle. Ma da qualche anno vengono scelte avvenenti pure le
giornaliste televisive, perfino nei programmi sportivi.
Diletta Leotta, conduttrice a Sky Sport
Maria Luisa Busi, una delle prime
conduttrici di telegiornale avvenenti
Da una parte è un progresso per la
parità dei sessi, in quanto si offre un buon lavoro a queste donne;
dall'altra un regresso, in quanto si sfrutta l'aspetto fisico di
queste donne per attrarre lo spettatore maschile. Inoltre, non si
attua una discriminazione femminile basata sull'estetica?
Alessandra Sardoni, brava ma non molto
bella: una piacevole eccezione?
Nel film I complessi (1965),
Alberto Sordi interpreta l'odissea di Guglielmo il dentone, un
giornalista preparatissimo che però fatica a diventare un conduttore
di telegiornale a causa del suo viso poco “telegenico”
Prova di dizione superata perfettamente
da Guglielmo nel film I complessi
Poiché la sua trasmissione televisiva
Dalla vostra parte si basa sugli immigrati irregolari,
l'impositivo, imperioso e a molti antipatico conduttore Paolo Del
Debbio, che il suo collega Aldo Grasso ha definito populista, non
dovrebbe ringraziarli pubblicamente e sentitamente? Di più: il
programma non dovrebbe devolvere parte dei suoi incassi a loro, che
ne sono i protagonisti forzati?
Senza immigrati irregolari, i mentori
di Del Debbio sarebbero infatti costretti a trovare un altro lavoro a
lui e alla sua corte.
Paolo Del Debbio
Del Debbio ha dichiarato in una
puntata: “Voglio andare a condurre in Germania”. Ma in Germania
lo vorrebbero, dato anche il passato recente della nazione?
Dopo Antonio Banderas (vedi il posthttp://gruppoamoha.blogspot.it/2014/10/dalle-stelle-ai-mulini.html),
un altro divo del cinema accetta di sembrare un deficiente in una
pubblicità italiana: Bruce Willis, che qui recita come un troglodita
lobotomizzato (“Perso...”).
“Perso...” (ghee...)
Molto peggio del finto gorilla che
pubblicizzava un analcolico.
Certo, dispiace per chi viene
trasportato sopra, ma che meraviglia quando per vie cittadine
trafficate si ode la sirena di un'ambulanza, e tutti gli
automobilisti si fanno da parte per lasciarla passare! Sembra un
miracolo di solidarietà e altruismo a livello di Mosè che separa le
acque del Mar Rosso.
Prospero Fontana, La
traversata del Mar Rosso, 1556, Musei di Palazzo Poggi
Si ricorda a tutti gli imbranati al
volante che sulle strade di montagna dove è difficile o rischioso
sorpassare, è buona norma e buona educazione che l'automobile
davanti più lenta ogni tanto si accosti e si fermi se dietro ci sono
automobili più veloci, per lasciarle passare.
Una mano alzata con indice e medio
stesi e la palma rivolta in fuori simboleggia la “V” di vittoria.
Il famoso gesto della vittoria di
Winston Churchill
Il gesto fu usato per la prima volta
con questa intenzione il 14 gennaio 1941 dal
belga Victor de Laveleye, e deriva da uno consimile, solo col
dorso della mano rivolto in fuori.
Victor de Laveleye
La sua origine è soldatesca, per la
precisione nella battaglia di Agincourt del 25 ottobre 1415 tra
inglesi e francesi: questi ultimi decretarono che a tutti gli arcieri
britannici fatti prigionieri sarebbero stati recisi l'indice e il
medio della mano destra, le dita che usavano proprio per tendere il
loro potentissimo long bow (“arco lungo”).
Arciere inglese del XV secolo tende il
suo long bow
La battaglia di Agincourt in una
miniatura d'epoca
Ma gli inglesi, benché inferiori
numericamente, vinsero lo scontro, e in spregio agli sconfitti, gli
mostrarono appunto il secondo e terzo dito della mano destra.
Un'abitudine che si estese anche a battaglie successive e che tuttora
permane in Inghilterra come gestaccio offensivo.
Lo stesso Churchill nel gesto
contrario, oggi volgare