sabato 27 giugno 2015

Gesti delle dita

Una mano alzata con indice e medio stesi e la palma rivolta in fuori simboleggia la “V” di vittoria.

Il famoso gesto della vittoria di Winston Churchill

Il gesto fu usato per la prima volta con questa intenzione il 14 gennaio 1941 dal belga Victor de Laveleye, e deriva da uno consimile, solo col dorso della mano rivolto in fuori.

Victor de Laveleye

La sua origine è soldatesca, per la precisione nella battaglia di Agincourt del 25 ottobre 1415 tra inglesi e francesi: questi ultimi decretarono che a tutti gli arcieri britannici fatti prigionieri sarebbero stati recisi l'indice e il medio della mano destra, le dita che usavano proprio per tendere il loro potentissimo long bow (“arco lungo”).

Arciere inglese del XV secolo tende il suo long bow

La battaglia di Agincourt in una miniatura d'epoca

Ma gli inglesi, benché inferiori numericamente, vinsero lo scontro, e in spregio agli sconfitti, gli mostrarono appunto il secondo e terzo dito della mano destra. Un'abitudine che si estese anche a battaglie successive e che tuttora permane in Inghilterra come gestaccio offensivo.

Lo stesso Churchill nel gesto contrario, oggi volgare

Sceneggiata scortese

Intervistato da Virginia Zullo, Luciano Vincenzoni (1926-2013) pontifica su Ava Gardner: “No, perché era una matta, aveva detto sempre Germi: 'Non ti mescolare con le attrici, perché prima di essere donne sono attrici, quindi pericolose'”. Dopodiché: “Molte che sono considerate grandi attrici sono solo degli equivoci: o sono delle gran puttane, come Brigitte Bardot, o sono delle erotomani, come Ava Gardner; o sono... non posso parlare, perché non voglio incidere quello che sto per dire. Comunque le grandi attrici sono un'idea dei giornalisti” (https://www.youtube.com/watch?v=2QYyZNkxIEs, minuti 41-43 circa). E meno male che non poteva parlare!
Lo sceneggiatore, grande protagonista di un'epoca d'oro del cinema italiano (e perciò dell'arte), qui sembra talvolta inacidito; ma ciò giustifica la caduta di stile, forse misogina, riguardo alle due famose attrici? Una delle due riposi in pace, come lo stesso Vincenzoni, ma l'altra era ancora in vita al tempo dell'intervista in oggetto e lo è tuttora. Non è carino...

Ava Gardner

Brigitte Bardot

Stella infelice

Jiuliette Gréco nel 2015

Nell'intervista di Stefano Montefiori a Juliette Gréco (1927-), la cantante dichiara: “Brigitte [Bardot] l'adoro ma ha perso la testa. Credo che sia stata orribilmente infelice e che per questo ce l'abbia col mondo intero” (Io donna, 27/6/2015; http://www.iodonna.it/personaggi/interviste-gallery/2015/06/26/juliette-greco-la-droga-piu-potente-e-lamore/?refresh_ce-cp). Prima di lei, ci fu chi disse che i cattivi non esistono, sono affamati che cercano il cibo in una grotta scura.


Inoltre, la fama, la bellezza, il denaro non sarebbero riusciti a evitare tutta quella sofferenza che Juliette attribuisce a Brigitte (1934-). Ciò potrebbe essere un monito a chiunque desiderasse la terna suddetta, come sembra capiti a tante ragazzine.
Loro, come tutti, non vogliono tanto fama, bellezza, denaro, quanto felicità, e s'immaginano che i primi tre portino giocoforza la quarta. Chi risponderebbe positivamente alla domanda se preferirebbe fama, bellezza e denaro alla felicità? Ovviamente, non è che nascono con quell'immaginazione: gliela inculcano.

Brigitte Bardot ieri

Brigitte Bardot oggi

Aizzatori mediatici?

Mercoledì 27 maggio 2015, Gianluigi Paragone, conduttore della trasmissione televisiva La gabbia (La7), inalbera il suo consueto sorriso un po' saputo e un po' sadico, mentre dichiara: “Per la verità non abbiamo ancora finito di farvi arrabbiare”. Un fine programmatico (vedi il post http://gruppoamoha.blogspot.it/2015/03/terrorismo-televisivo.html)? Ce lo deve dire lui quando, come e perché arrabbiarci?

Gianluigi Paragone col suo sorriso

Si rifletta: conviene abboccare alla seduzione populista di un presentatore o far tesoro del vecchio motto “La rabbia è cattiva consigliera”?